Cineforum Centrale San Bonifacio

La vicenda. Una famiglia tedesca apparentemente normale vive in una bucolica casetta con piscina una tranquilla quotidianità tra gite in barca, il lavoro d’ufficio del padre, i tè della moglie con le amiche, le domeniche passate a pescare al fiume. L’uomo in questione però è Rudolf Höss, comandante di Auschwitz, e la deliziosa villetta con giardino in cui abita con la sua famiglia in una surreale serenità è situata proprio al confine con il campo di concentramento, a due passi dall’orrore.

Il racconto si fissa particolarmente sul ménage famigliare, che coinvolge Höss, sua moglie Hedwig e i loro cinque figli, e sulla vivace vita sociale che essi conducono all’interno della villa nella quale dimorano, durante alcuni mesi a partire dall’estate del 1942. L’elegante residenza della famiglia Höss, attigua al lager, si trova in un’area denominata dalle SS “zona di interesse”, ovvero una sorta di perimetro inaccessibile a tutti, al di fuori del personale militare, che circonda il campo. Lo scopo della “zona” è quello di evitare che i prigionieri possano raccontare a qualcuno l’esistenza del campo e testimoniare la loro presenza.